Abruzzo | REGIONALI: D’ALFONSO, “MODELLO ABRUZZO? 17 MILIONI DI MANCE PAGATE CON AUMENTO IRPEF E BOLLO AUTO”
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26 Febbraio 2024
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“Ma qual è il Modello Abruzzo tanto decantato dal centrodestra e da Giorgia Meloni? Forse è quello dei finanziamenti a pioggia, delle mance e mancette distribuite a piena mani dai consiglieri, quest’anno ben 17 milioni di euro, che cosa ancor più grave avranno copertura, è scritto nella norma, con l’aumento dell’addizionale Irap per 12 milioni di euro, e con l’aumento del bollo auto per 2,5 milioni di euro. Avete capito bene, la destra contro l’aumento delle tasse, mette le mani in tasca ai cittadini per finanziare la campagna elettorale dei suoi candidati, con i soldi pubblici”.
Un attacco frontale, quello di Alfonso D’Alfonso, candidato alle regionali del 10 marzo con Abruzzo progressista e solidale, che torna sui famigerati maxiemendamenti di fine anno, che come documentato da questa testa, il 29 dicembre, ha distribuito quasi 17 milioni di euro a pioggia, anche con importi minimi da mille euro, ad oltre 2.300 beneficiari. Erogazioni di denaro pubblico decise oramai come tradizione vuole a fine anno da tutti i consiglieri regionali, ciascuno con un budget personale da gestire a discrezione. Erogati senza domande, bandi, graduatorie, istruttorie e valutazioni terze e tecniche, come avviene in altri casi. Ma per così dire a “intuitu personae” e premiando con particolare generosità i propri collegi e territori di caccia elettorale. A beneficiarne associazioni culturali, sportive, di volontariato, di protezione civile, piccoli eventi, sagre e feste padronali, parrocchie, circoli nautici, centri studio, bocciofile, Pro loco, comitati feste, e anche tanti Comuni, ma non tutti, per opere pubbliche di non alto importo.
Prosegue D’Alfonso, “Giorgia Meloni ha attaccato il governatore della Campania Vincenzo De Luca, dicendo che lui i ‘fondi li usa per le feste del fagiolo e del caciocavallo podolico’. Ebbene, visto che Meloni è stata eletta in Abruzzo, dovrebbe sapere invece cosa fa la maggioranza di centrodestra del suo amico Marco Marsilio, quale è invece il sedicente modello Abruzzo. Questo: 17 milioni di euro di mance, senza un bando, senza un avviso pubblico, semplicemente sulla scorta di liste di beneficiari scelti dai consiglieri regionali. Una vergogna assoluta, con 17 milioni si poteva finanziari il 50% del trasporto pubblico gratuito per tutti gli abruzzesi, si potevano assumere oltre 80 medici per far fronte all’emergenza delle liste di attesa per avere una visita medica, si potevano distribuire fino a sette milioni di pasti caldi alle persone indigenti, sempre più numerose”.
“Una cosa è certa – conclude il candidato – sin da novembre, sin dalla stesura del nostro programma uno dei punti fondamentali della coalizione che sostiene Luciano D’Amico, sarà l’abolizione dei finanziamenti a pioggia. Gli abruzzesi debbono sapere che continuerà ad essere giusto e doveroso a finanziare pro loco, associazioni culturali e sportive e anche le sagre che io non demonizzo affatto, ma sarà fatto con bandi trasparenti e aperti, con progetti e graduatorie. Con noi ci sarà invece il trasporto pubblico gratuito, ci sarà abolizione dell’addizionale Irpef nelle aree interne e metteremo più le mani in tasca ai cittadini, per finanziare le mancette elettorali, per questo scempio, questo schiaffo alla povertà, che è un fiore all’occhiello del modello Abruzzo di Marco Marsilio”.
Da AbruzzoWeb
“Luciano D’Amico è l’uomo giusto per far rinascere questa Regione dopo cinque anni di questa cappa che la sta opprimendo, dove la politica serve soltanto a gestire il potere personale, e c’è una coalizione, quella del centrodestra, che si mantiene in piedi soltanto con il collante della clientela e dell’arroganza”.
Così nella successiva intervista ad Abruzzoweb, Alfonso D’Alfonso, coordinatore regionale di Demos, imprenditore agricolo e agrituristico, candidato alle elezioni del 10 marzo per la lista Abruzzo progressista e solidale.
Abruzzo progressista e solidale, spiega D’Alfonso, è uno spazio politico frutto del dell’esperienza di diverse tradizioni politiche, dove trova spazio il cattolicesimo progressista, la sinistra verde e ambientalista, e soprattutto noi siamo aperti e guardiamo con la massima attenzione al mondo marginale della sofferenza, degli ultimi, a quel mondo che si sta allontanando sempre di più dalla politica e delle istituzioni. Ecco, noi vogliamo fare nostri e riportare come temi della politica quella dell’attenzione per questa classe sociale, riportarla alle urne, perché loro hanno il diritto sacrosanto di scegliersi i propri rappresentanti. Oggi normalmente accade che a votare vanno soltanto i privilegiati, quelli che hanno già tutto, e che attraverso il voto cercano di scegliersi una classe dirigente che gli continua a garantire tutto. Noi vogliamo far l’esatto contrario. Era uno spazio politico che nel centro-sinistra era vuoto, che non andiamo a ricoprire, speriamo nel migliore dei modi”.
Prosegue dunque D’Alfonso: “Luciano D’Amico risponde alle esigenze di una politica attenta ai fabbisogni del cittadino, differenza di Marco Marsilio, proconsole della politica mandato da Roma a governare questa lontana regione che è l’Abruzzo. Luciano è un abruzzese nato in questa regione, che è cresciuto e ha studiato in questa regione, che ha lavorato per essa, come docente universitario, come rettore, come amministratore. Io ho avuto la fortuna di lavorare con Luciano D’Amico quando ero vice-direttore generale di Sangritana, e con lui abbiamo messo insieme un sistema di controllo di gestione in un’azienda ferroviaria di trasporto. Luciano si appassiona alle cose, è un universitario, un professore, che riesce a parlare a tutti, anche ai più umili, perché non è arrogante, sa ascoltare e sa organizzare il lavoro di squadra”.
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