CORONAVIRUS: CIANI (DEMOS), RIPORTARE A SCUOLA BAMBINI PERDUTI PER GAP INFORMATICO

23 Aprile 2020

CORONAVIRUS: CIANI (DEMOS), RIPORTARE A SCUOLA BAMBINI PERDUTI PER GAP INFORMATICO

"La didattica a distanza (DaD) aumenta la disparità e le disuguaglianze: da campi rom, a famiglie numerose a disabili" Roma, 20 apr. (Adnkronos) - Questo tempo di emergenza sta acuendo le disparità: dalla chiusura delle scuole molti bambini e ragazzi non hanno più seguito il percorso scolastico iniziato. Spesso per marginalità sociale, per povertà e mancanza di mezzi informatici, per arretratezza culturale delle famiglie o `dimenticanza istituzionale`. Bisogna andare a cercare questi bambini e ragazzi e `riportarli` a scuola: è un imperativo per tutti. Questo l’allarme lanciato da Paolo Ciani, Coordinatore di Democrazia Solidale Demos e vicepresidente della Commissione Affari Sociali al Consiglio Regionale del Lazio. ``I dati Istat mostrano le diverse facce della nostra società: il 42% dei minori in Italia vive in condizione di sovraffollamento, il 7% in grave disagio abitativo. Se a questo aggiungiamo il gap informatico i dati si fanno ancora più crudi: 850.000 ragazzi tra i 6 e i 17 anni non hanno un computer o un tablet a casa. Spesso queste situazioni si sovrappongono: problemi abitativi, assenza di mezzi informatici, scarse competenze familiari. Mentre la scuola mette l’uno accanto all’altro e dà (o dovrebbe dare) medesimi strumenti, la didattica a distanza (DaD) aumenta la disparità e le disuguaglianze. Dai bambini nei campi Rom, ai tanti ragazzi nelle occupazioni, dalle famiglie numerose ad alcuni bambini disabili, dalle situazioni di indigenza a tanti nuovi italiani, per arrivare ai Bes: evitiamo che la crisi crei studenti di serie B. Proprio quelli per cui Don Milani diceva: se si perde loro (i ragazzi difficili) la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati. "È necessario andarli a cercare uno a uno e inventare le modalità per non fargli perdere altro terreno. Alcuni insegnanti lo hanno fatto, cosi come i volontari e alcuni assistenti sociali. Ma troppi, per ora, sono ancora scomparsi. Per loro non basterà una formula, serviranno una serie di interventi (tablet, supporto informatico, chiavette giga, dispense, schede), ma innanzitutto - conclude Ciani – bisogna ritrovarli.