Corriere della Calabria: Intervista a Ruben Di Stefano (Demos)«Irto autorevole, ora allargare la proposta della coalizione»


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10 Febbraio 2021


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CATANZARO «Riteniamo che Irto rappresenti una candidatura autorevole per la coalizione: se alla fine sarà lui la persona scelta, gli spetterà anche il compito di essere inclusivo ed espansivo: da un lato, dovrà mostrare attenzione e rispetto per tutti gli alleati della coalizione e, dall’altro, essere vicino alle persone comuni per uscire da un ambito esclusivamente “politico” di consenso e allargare la nostra proposta». Lo afferma Ruben Di Stefano, dirigente e tesoriere nazionale di “Demos” (Democrazia solidale), formazione politica che partecipa al tavolo “allargato” della coalizione di centrosinistra avviato dal Pd. Di Stefano, originario di Siderno, commenta con il Corriere la Calabria l’attuale fase politica in vista delle Regionali e il ruolo di “Demos”.


Dottor Di Stefano, in vista del voto per le Regionali il centrosinistra su quali contenuti programmatici deve concentrarsi? Qual è la sua idea di futuro per la Calabria?

«Noi di Demos crediamo che la Calabria abbia urgente bisogno di un programma regionale di sviluppo che, rispecchiando chiaramente le priorità indicate nel futuro programma di governo della coalizione di centrosinistra, possa definire gli obiettivi, le strategie e le politiche che la Regione si propone di realizzare nel corso del prossimo quinquennio, tracciando la visione strategica dell’azione regionale per una Calabria più competitiva, attrattiva, solidale e sicura. Semplificazione, innovazione e trasformazione digitale, sostenibilità, attenzione alle fragilità, soprattutto in ambito sociale e socio-sanitario, sicurezza sono le priorità che dovranno caratterizzare trasversalmente l’azione amministrativa della futura Giunta. Inoltre, non dimentichiamoci che nei prossimi anni arriveranno ingenti risorse finanziarie grazie al Recovery Plan e sarà, quindi, fondamentale avere le idee ben chiare su come gestirle al meglio, evitando di perdere anche questa opportunità di cui la Calabria ha estremo bisogno. Personalmente, ritengo che da troppo tempo la Calabria sia una terra abbandonata a sé stessa; le azioni da intraprendere sono tante e complesse e non possono essere lasciate all’improvvisazione e agli umori politici del momento, né tantomeno ai giochi di palazzo».


Ovviamente, non c’è solo una questione di programmi e contenuti ma anche di nomi, a partire dal candidato alla presidenza per la coalizione: come vede la candidatura di Nicola Irto, lanciata dal gruppo dirigente del Pd calabrese?


«È vero, non è solo una questione di programmi e contenuti, ma molto spesso questi sono indissolubilmente legati alla scelta dei “nomi” nei quali la cittadinanza ripone la propria fiducia, affinché le idee siano concretamente portate avanti e attuate. Come Demos abbiamo partecipato al tavolo di coalizione sin dal primo momento, delineando – insieme al Pd, al M5S e a tutte le altre forze politiche – quali dovessero essere, in un’ottica di discontinuità rispetto al passato, i tratti caratterizzanti del futuro candidato alla presidenza, chiedendo al Pd di avanzare proposte. Sapevamo della riunione tenutasi ieri sera a Lamezia Terme alla presenza del commissario regionale Stefano Graziano e degli altri vertici del Partito, nel corso della quale il capogruppo regionale del Pd Bevacqua ha rotto gli indugi, chiedendo a Nicola Irto di accettare la candidatura a presidente. Sicuramente riteniamo che Irto rappresenti una candidatura autorevole per la coalizione. Ha un profilo personale e politico di tutto rispetto e anche la sua giovane età può costituire un segnale esplicito di rinnovamento. Evidentemente, se alla fine sarà lui la persona scelta, gli spetterà anche il compito di essere inclusivo ed espansivo: da un lato, dovrà mostrare attenzione e rispetto per tutti gli alleati della coalizione e, dall’altro, essere vicino alle persone comuni per uscire da un ambito esclusivamente “politico” di consenso e allargare la nostra proposta. Certo anche noi come Demos abbiamo vicino persone di grande qualità – umana, professionale e politica –  che possono rappresentare una proposta e un patrimonio comune per tutta la coalizione: cito ad esempio il notaio Antonio Lo Schiavo di Vibo o l’avvocato Maria Locanto di Cosenza, persone con percorsi politici differenti che da tempo hanno relazioni personali di stima con il nostro segretario nazionale Paolo Ciani e che hanno visto in Demos una bella novità nel quadro politico generale in grado di unire impegno civico e proposta ideale concreta. Peraltro, a breve presenteremo il nostro primo coordinamento regionale».


Ci sarà un polo civico alternativo al centrosinistra, con l’alleanza de Magistris-Tansi: come vede questa situazione?


«Stiamo seguendo con molta attenzione l’operazione politica promossa da De Magistris che proprio negli ultimi giorni ha visto un’accelerazione, coinvolgendo sia l’ex capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi sia l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, di cui abbiamo apprezzato l’umanità ed il tentativo di creare un nuovo e funzionale modello di accoglienza. Come Demos ci dispiace la nascita di questo polo alternativo in un momento come quello attuale in cui le forze civiche e quelle di centro sinistra dovrebbero essere unite nel contrastare una sempre più crescente destra sovranista e xenofoba. Il tentativo di coinvolgere Tansi al tavolo di coalizione è stato percorso, ma purtroppo non è andato a buon fine. Il rischio di disperdere i voti di un elettorato in parte comune è concreto e non gioverà certamente al perseguimento degli obiettivi programmatici che verranno concordati nell’esclusivo interesse dei cittadini calabresi. Democrazia Solidale è nata anche con l’obiettivo di riavvicinare alla politica tanta parte della società civile che si sente ormai lontana e non rappresentata e, per tale motivo, siamo dell’idea che quando ci sono proposte alternative alla destra, con un’idea civica e sociale, si dovrebbe cercare di trovare sempre una composizione unitaria con l’obiettivo di superare le differenze in nome di ciò che unisce. È il tentativo fatto a livello nazionale con il governo “giallorosso”, ma anche quello realizzato in tanti altri comuni e, ante litteram, con la “coalizione larga” che ha eletto Nicola Zingaretti presidente del Lazio e che ha visto l’esordio di Demos con l’elezione di Paolo Ciani in una data (il 2018) in cui il centrosinistra fu sconfitto ovunque. Lavoreremo perché la nostra coalizione accolga varie anime e possa essere espressione della volontà profonda del popolo calabrese di avere un’amministrazione competente, pulita e al servizio del bene comune».

Ciani - Bartolo - Di Stefano

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