Demos Abruzzo | D’ALFONSO, “NO A SPERPERI E PRATICHE DISCUTIBILI, PATTO PER L’ABRUZZO DIA ESEMPIO”
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18 Giugno 2024
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“In tempi non sospetti ho denunciato con forza, anche in sedi istituzionali, il deprecabile uso di denaro pubblico per pratiche discutibili, eticamente riprovevoli e policamente clientelari, peraltro spese decise dal Consiglio regionale senza nessun bando, nessuna istruttoria e nessuna graduatoria. Non mi riferisco solo a quanto fatto la notte del 28 dicembre 2023, perché questa era una prassi consolidata messa in essere dalla maggioranza di destra da diversi anni e sarebbe giusto dire agli abruzzesi quanto è costato nel quinquennio questa pratica scellerata”.
Così, in una nota, Alfonso D’Alfonso, coordinatore regionale di Demos Democrazia Solidale, che aggiunge: “A suo tempo l’ho definita uno schiaffo alla povertà e una vera spartizione di denaro pubblico al solo fine di acquisire consenso da parte dei singoli consiglieri regionali, denaro sottratto al principale diritto dei nostri cittadini: il diritto alla salute e a una efficiente sanità pubblica e nel mentre quella privata ingrassa”.
“In fase di stesura del programma del ‘Patto per L’ Abruzzo’, molto prima del 28 dicembre quindi – continua -, la messa al bando della vergognosa prassi della distribuzione delle mancette era nota a tutte le rappresentanze politiche e sostenuta convintamente dal fronte progressista con il sostegno del professor Luciano D’Amico che ne ha fatto uno dei temi qualificanti del programma di coalizione”.
“Da quanto riportato dalla stampa l’assessore regionale Mario Quaglieri – osserva D’Alfonso – ha dichiarato che l’allora opposizione ha preteso che venissero accettate le loro richeste per un importo pari a 9.000.000 di euro. Al momento non ho letto smentite e quindi devo ritenere la notizia attendibile. È lecito però che i cittadini costretti a scegliere tra curarsi o pagare le bollette sappiano come siano state formulate tutte le richieste, da chi siano state avanzate, a chi siano state consegnate e chi abbia pensato ad indicare alla struttura cosa inserire nei famigerati elenchi, visto che non vi è traccia di nessuna procedura prevista dalle norme vigenti in materia”.
“Rammento – continua – inoltre che a suo tempo ho fatto notare che il provvedimento di cui parliamo era ed è in netto contrasto con l’art. 81 della Costituzione che prevede l’ assoluta certezza della copertura della spesa, principio questo al quale devono attenersi sia gli organi politici, che i tecnici della Regione.
Ora mi appello alle segreterie di tutte le rappresentanze politiche della coalizione affinché chiedano ai rispettivi gruppi consiliari di fare chiarezza circa la destinazione delle somme indicate dall’assessore Regionale al Bilancio rimettendole, laddove esistesse la reale copertura, nella disponibilità per l’abbattimento delle liste d’attesa. In caso contrario temo ne debba essere chiesta la soppressione! ”