Demos Perugia | Evento:”È guerra alla pace, alla democrazia, alla libertà”


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17 Aprile 2024


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DAI TERRITORI, RASSEGNA STAMPA


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Si è tenuto il 15 aprile nella sala consiliare della Provincia di Perugia il dibattito dal titolo “Guerra alla pace, alla democrazia e alla libertà”. Sala piena, molte voci cattoliche, relazioni impegnate, forte spinta a fare qualcosa e a chiedere alla politica e agli stati di fare qualcosa subito perchè si fermino le guerre sanguinose che sono in corso e perché si riconquisti la strada della pace. Ha aperto la discussione Riccardo Vescovi, candidato nella lista civica di Vittoria Ferdinandi,  che ha ricordato come da molto tempo e poco ascoltato, Papa Francesco abbia lanciato l’allarme sul fatto che stiamo vivendo, quasi inconsapevolmente, una terza guerra mondiale combattuta a pezzi, Vescovi ha anche suggerito che Perugia deve ritornare al centro delle relazioni internazionali e riprendere il posto altissimo che merita ” Se Assisi è la città della Pace, Perugia può diventare la capitale del dialogo. Il dialogo è quella ricchezza imprescindibile su cui costruire e marciare verso la pace. Allora, dall'esempio di La Pira, sogniamo a Perugia un meeting dei sindaci del Mediterraneo, magari all'auditorium Capitini, dove il nome è anche sostanza e simbolo” ha affermato Vescovi. Sauro Cristofani si è domandato: che cosa fa l’Europa di fronte a questo scenario drammatico, c’è forte bisogno di un salto di qualità dell’azione europea, ne va della tenuta stessa del sogno europeo. Il responsabile Esteri della segreteria nazionale PD Giuseppe Provenzano ha aggiunto che la guerra mondiale combattuta a pezzi denunciata da Papa Francesco ha alle spalle una lacerazione profonda dell’equilibrio internazionale costruito dopo la caduta del muro di Berlino. Oggi c’è la ripresa in tutto il mondo di forti spinte nazionalistiche che finiscono per creare conflitti, delegittima gli organismi e il diritto internazionale e rappresenta un vero e proprio attacco alla democrazia. La guerra di aggressione della Russia in Ucraina, l’aggressione dei civili israeliani da parte di Hamas , la risposta di Israele col massacro di Gaza sono figli di questo diabolico intreccio tra nazionalismi e terrorismo che sta corrodendo e sfilacciando l’equilibrio e la convivenza internazionale

L’europarlamentare umbra Camilla Laureti ha ricordato come non possa esistere un “sogno europeo”, come quello consegnato nel manifesto di Ventotene dai padri fondatori dell’Europa che conosciamo, senza la pace, senza ricostruire un equilibrio di pace, senza un impegno forte dell’Europa per la pace. Marco Tarquinio, assisano ex direttore di Avvenire e Paolo Ciani, segretario nazionale di DEMOS, hanno poi affermato con determinazione che non c’è democrazia e libertà senza pace e senza rispetto diritti umani, ci stiamo incredibilmente abituando ad un linguaggio bellico e bellicista che progressivamente ci sta portando all’impoverimento della vita democratica e dei valori di democrazia e libertà. In fine Moretti e Morini hanno raccontato l’impegno delle ACLI e della Comunità di St.Egidio per la pace, l’accoglienza, la solidarietà.

Ha coordinato il dibattito Giampiero Rasimelli in rappresentanza dell’Arci il quale ha ricordato come l’Umbria, Perugia e Assisi sono state in passato un riferimento internazionale della lotta per la pace, che la Regione  e i comuni dell’Umbria, la Provincia di Perugia e hanno contribuito  a fondare e a diffondere nel mondo il movimento internazionale degli enti locali per la pace, di tutto questo oggi rimane poco, solo i simboli e le marce della pace. Stefania Proietti, sindaco di Assisi e presidente della Provincia di Perugia ha lanciato un forte appello perché l’Umbria ritrovi la forza del suo impegno nazionale  e internazionale per la Pace , la terra di Francesco e di Capitini non posso restare inerti di fronte a quanto sta accadendo in questa fase drammatica del mondo. L’Umbria deve tornare ad essere protagonista di una nuova stagione della diplomazia dei popoli che contribuisca a riconquistare la pace e a difendere la democrazia.

Rasimelli ha concluso la discussione ricordando il discorso di Enrico Berlinguer sulla Rocca di Assisi dopo l’incontro coni frati francescani “Trattino gli stati e parlino i popoli”  e ha aggiunto, “questo vale per spingere a costruire la pace e vale anche per la costruzione europea e per il confronto elettorale europeo che è aperto in queste settimane”

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