Droga, DEMOS: La cannabis è un capriccio e lo Stato non può fare cassa sulla pelle dei ragazzi

9 Giugno 2020

Droga, DEMOS: La cannabis è un capriccio e lo Stato non può fare cassa sulla pelle dei ragazzi

“Con uno stile equivoco un drappello di parlamentari ha pensato di approfittare dell’incertezza della situazione generale all’uscita dalla crisi acuta del COVID, per proporre al Presidente Conte un documento finalizzato a rimettere in moto il percorso legislativo di legalizzazione della cannabis. L’argomento utilizzato nella proposta è rappresentato dal maggior gettito fiscale conseguente dalla vendita legale dei prodotti derivati dalla cannabis. Nella presentazione di questa ipotesi non si fa alcun cenno all’incremento dei consumi di cannabis che si potrebbe registrare in seguito all’approvazione della nuova normativa. Al di là di ogni considerazione sul fatto se i consumatori smetteranno o no di rivolgersi al mercato illegale, ciò che pare davvero assurdo è che si giustifichi tale iniziativa con l’”utilità” materiale per lo Stato. Sconcerta l’insistere sugli aspetti utilitaristici di un simile intervento legislativo invece di chiedersi quanto male farebbe lo Stato ai suoi giovani offrendo droga in modo ‘legale’”. È quanto si legge in un documento a firma di Mario Giro e Luigi Maccaro, a nome di DEMOS – Democrazia Solidale, a commento della proposta avanzata da “100 parlamentari” in questi giorni. “Si tratta di una tendenza esattamente opposta a quella che lo stesso Stato utilizza per il tabacco e l’alcol: aumentare le tasse per ridurne il consumo. Certamente non si è ancora giunti a una tale sensibilità nel gioco d’azzardo, che dovrebbe essere trattato nella stessa maniera. Ma proprio il fatto che si accosti la normativa sulla droga leggera al sistema usato per il gioco d’azzardo (“lo Stato ci guadagna”) fa emergere l’ipocrisia della proposta. Lo Sato dovrebbe proteggere i cittadini e la loro salute invece che lucrare sui vizi. Tra l’altro anche solo un aumento del 20% degli attuali consumatori di cannabis (500.000), significherebbe migliaia di persone in più da curare presso SerT, Comunità, Centri per la Salute mentale, per non parlare di altri problemi come quelli legati all’apparato respiratorio e ai tumori. Quindi non c’è guadagno… La cannabis è un capriccio di una società decadente che scambia irresponsabilità con libertà: accettare tale approccio da parte dello Stato sarebbe tremendo. Vergognoso uno Stato che sfrutti la debolezza dei propri cittadini per fare cassa, così come già avviene oggi per il gioco d’azzardo”, aggiungono Giro e Maccaro.
Il documento di DEMOS si conclude con 4 richieste:
1. una conferenza nazionale antidroga per un confronto su questi temi;
2. un rinnovato dipartimento nazionale antidroga con una direzione politica e tecnica;
3. la riconvocazione della consulta nazionale degli operatori delle dipendenze;
4. un’azione restrittiva sul gioco d’azzardo come è stato fatto negli anni ‘90 per il tabacco al fine di contenere i danni che stanno dilagando.