Elezioni regionali Veneto 2020
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12 Agosto 2020
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La comune ricerca della giustizia sociale e della giustizia ambientale sono alla base della reciproca collaborazione che vedrà degli esponenti di Democrazia Solidale nelle liste di Europa Verde. C’è bisogno di una nuova idea di Veneto, che deve partire da un’attenzione più accurata alle tante periferie che la abitano. C’è bisogno di una politica che sappia farsi prossima a tutti e che faccia sentire il Veneto casa comune per ciascuno.
La crisi dovuta al CoviD ha accentuato le disuguaglianze, soprattutto nelle aree più marginali della nostra regione. Dobbiamo preoccuparci sia dei divari all’interno della nostra società sia di quelli fra la nostra generazione e quelle che verranno. I nostri figli hanno il pieno diritto di trovare un ambiente di qualità. Non ci può essere giustizia sociale senza giustizia ambientale e viceversa.
Dobbiamo operare per ridurre le disuguaglianze nell’accesso e nella qualità del lavoro, dell’acqua e dell’aria buona, nei servizi dell’istruzione, nella cura della salute, nell’abitazione, nella mobilità e nella fruizione della cultura e delle bellezze del nostro territorio. Dobbiamo operare affinché tutti siano riconosciuti e valorizzati per la propria dignità e capacità a contribuire a costruire la comunità, partendo dal ruolo della donna, della famiglia e delle nuove generazioni. Non accettiamo visioni della sanità che non siano vicine a tutti i Veneti e in tutte le loro fasi d’età. Vogliamo una regione che metta al centro la salute di tutti.
DEMOS ed EUROPA VERDE daranno il loro contributo nella coalizione di centrosinistra a sostegno di Arturo LORENZONI per perseguire questi obiettivi. La giustizia ambientale e quella sociale sono i cardini perché il Veneto torni a essere la terra delle opportunità.
Sono Alessandro Roncaglia, ho 39 anni e sono nato e cresciuto a Sarego, un piccolo paese della provincia di Vicenza. Sposato con Chiara, una laurea in ingegneria e una in scienze religiose e sono circondato dalla gioia dei miei tre bimbi. Sono da sempre impegnato nel sociale con la volontà di custodire la nostra casa comune.
La scelta di candidarmi alle prossime regionali è stata una decisione nata abitando questo nostro Veneto e dal profondo desiderio di darne un orizzonte nuovo. Ho deciso di dire un sì ai molti che, conoscendo il mio impegno per il bene comune, mi hanno chiesto di mettermi in gioco. Quest’ultimo periodo è stato difficile per tutti noi. È stato impegnativo per le imprese, arduo per le famiglie e faticoso per i nostri anziani. Dobbiamo operare affinché tutti siano riconosciuti e valorizzati per la propria dignità e capacità a contribuire a costruire la comunità, partendo dal ruolo della donna, della famiglia e delle nuove generazioni Ho toccato con mano tutte queste realtà perché, come lavoratore, come figlio, come educatore, come padre e come marito, le vivo e le sento mie. Abbiamo bisogno di parole nuove, di un vento nuovo, di idee nuove capaci di mettere al centro le tante periferie che purtroppo abitano la nostra regione.
C’è un AMBIENTE da RIPARARE, un SOCIALE da RICUCIRE e una ECONOMIA da far RIPARTIRE.
AMBIENTE, SOCIALE E ECONOMIA sono le vere OPPORTUNITÀ di questo nostro Veneto e saranno anche i miei impegni. Non voglio regalare promesse, posso solo dare attenzione e passione per aiutare a costruire una comunità più giusta per tutti.
C’è un AVVENIRE NUOVO che ci viene incontro: COGLIAMOLO!
Sono Aldo Bucciante, ho 48 anni e sono arrivato in Veneto, a Padova, venti anni fa. Sono sposato con Daria. Ho una laurea in Pedagogia con indirizzo psicologico ed una in Logopedia. Vivo con mia moglie e con mio figlio, che sono la mia più grande realizzazione. Dall’età di 13 anni ho vissuto la fraternità della comunità di Sant’Egidio, dove ho imparato la solidarietà, la condivisione, il valore dell’amicizia e della gratuità.
La scelta di candidarmi alle prossime regionali è stata una decisione convinta proveniente dall’intimo sentimento di cambiare le cose intorno a me. Credo che i desideri e i moti interiori debbano diventare concreti atti di cambiamento nella vita delle persone e nella vita dei territori. Uno dei modi esistenti per cambiare è la politica ed io ho scelto di farne parte.
Oggi ci troviamo in un momento dove nessuno avrebbe voglia di pensare alla politica ed alle sue dinamiche, tuttavia sappiamo che la Politica serve proprio a migliorare la vite delle persone.
Questo periodo è stato difficile per tutti. Impegnativo per le imprese, arduo per le famiglie, faticoso per i nostri anziani, che hanno pagato un prezzo molto alto, molto complicato per chi da lontano ci guarda come la speranza di avere una vita diversa.
Dobbiamo tanto lavorare affinché tutti siano riconosciuti e valorizzati per la propria dignità e capacità di contribuire a costruire la comunità in cui viviamo, partendo dal ruolo della donna, della famiglia e delle nuove generazioni. Ogni giorno vivo tutte queste realtà perché, come lavoratore, come figlio, come educatore, come padre e come marito, le sento parte della mia vita. Il Mondo ha bisogno di un vento nuovo, il Veneto ha bisogno di un vento nuovo, ma anche di idee capaci di mettere al centro le tante periferie che purtroppo abitano la nostra regione.
Per noi il vento nuovo è rappresentato da parole come: RICOSTRUIRE il Sociale, RIPARARE l’Ambiente e RIPARTIRE con un’economia sostenibile.
Sociale e Ambiente rappresentano le molle su cui far leva per costruire un’Economia sostenibile, condivisa e che guarda ai bisogni delle persone. Sono le Opportunità inesplorate del nostro Veneto, sono le priorità di una politica che guarda alle persone, sono le mie PRIORITA’.
L’AVVENIRE ci viene incontro: COGLIAMOLO!
INTRODUZIONE
Il Veneto è una regione ricca di bellezza. La sua natura, la sua storia, la sua cultura, le sue opere d’arte, i suoi cibi, i suoi vini, lo spirito d’intraprendenza e di solidarietà della sua gente sono meraviglie che devono mai essere dimenticate perché fanno del Veneto una regione ricca e degna di essere amata. La nostra gente, però, vive anche di preoccupazioni, che devono essere accolte e rivestite di speranza. Bellezza e timori impastano la nostra regione. Democrazia Solidale considera entrambi questi aspetti. Siamo partiti dalle periferie e lo abbiamo fatto come scelta consapevole di base, perché crediamo che solo una politica che ha il coraggio di “sporcarsi le mani” sia una politica inclusiva e vicina alla gente. Per riportarle al centro trovato quattro parole: RIPARARE, RICUCIRE, RIPARTIRE e SUSSIDIARIETÀ. Questo progetto lo abbiamo chiamato “CANTIERE”, perché è così che lo vediamo: un luogo di costruzione, di aggiustamenti e di dialogo aperto con tutte le altre componenti sociali, civiche e politiche che hanno la volontà di immaginare e costruire un Veneto “dell’uomo a misura d’uomo”.
RIPARARE L’AMBIENTE
Le sfide globali dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e dello sfruttamento insostenibile delle risorse possono essere vinte se agiamo tutti insieme, in conformità con il Green New Deal Europeo e con l'agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il Veneto, una delle regioni più inquinate d’Europa a causa dei Pfas e della qualità dell’aria, e che sta già sperimentando gli effetti catastrofici del surriscaldamento globale (inondazioni, siccità, violente tempeste), deve essere in prima linea nella lotta contro la devastazione dell’ambiente. Noi di DemoS crediamo che sia necessario ripartire dal nostro territorio in un approccio “One world ‐ One health ‐ One medicine, Global health”. Proponiamo queste azioni:
Ecologia
un piano strutturale per la bonifica delle aree inquinate (zone interessate dai Pfas, area di Marghera, bacino dei fiumi Fratta-Gorzone);
un’attenta analisi della qualità dell'acqua, soprattutto nelle zone interessate dall'inquinamento dei Pfas, e dei loro possibili effetti sugli alimenti che vengono prodotti in quelle aree;
un deciso freno alla cementificazione e all'impermeabilizzazione incontrollata del territorio, causa di evidente dissesto idrogeologico. In Veneto il 12% del suolo risulta impermeabilizzato, un triste record che ci penalizza fortemente sulla strada del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile ONU 2030;
un attento piano di cura del territorio al fine di prevenire i danni causati da eventi climatici intensi e oramai non più eccezionali;
una seria politica di riduzione delle emissioni inquinanti nei nostri territori, dove il limite giornaliero di PM10, 50 µg/m3, è stato superato per più di 35 giorni nella maggior parte delle centraline venete nel 2019. Occorre quindi agire per favorire, oltre alla mobilità sostenibile, anche modalità di riscaldamento di case e industrie ecocompatibili, con pompe di calore, pannelli solari, stufe a bassa emissione di inquinanti e la riqualificazione energetica degli edifici esistenti;
una mappatura e un censimento dei capannoni dismessi, spesso usati per lo stoccaggio illegale di rifiuti urbani e industriali e in più in generale una lotta serrata a tutti gli ecoreati.
Trasporto
La ripresa del progetto della metropolitana di superficie, tristemente affossato nell'aprile del 2018, con interventi decisi per la rimozione dei passaggi a livello, per il raddoppiamento dei binari, l'elettrificazione delle linee ferroviarie, l'incremento delle corse e l'ammodernamento dei treni;
l'istituzione del biglietto unico regionale (anche in prospettiva interregionale), che permetta di viaggiare su tutti i mezzi pubblici del Veneto con un solo titolo di viaggio o di abbonamento;
una maggiore integrazione dei mezzi di trasporto pubblici, con corse cadenzate e sincronizzate tra treni, autobus e tram;
un servizio equo del trasporto pubblico, in una regione in cui più del 30% delle famiglie lamenta una difficoltà di collegamento con questo servizio, con un’attenzione particolare in tutti gli ambiti e in tutti i luoghi alle persone con una ridotta mobilità;
adeguamento delle linee ferroviarie per i servizi merci a standard TEM;
la connessione degli aeroporti con le stazioni ferroviarie;
l'incentivazione delle smart roads;
l'incentivazione della mobilità elettrica, attraverso anche l'installazione capillare di colonnine per la ricarica, fermo restando il fatto che l’energia offerta deve provenire in massima parte da fonti pulite e rinnovabili;
lo sviluppo del sistema idroviario padano-veneto con la creazione di un sistema fluviale in grado di collegare i centri di produzione e relativi mercati del Veneto con la Lombardia; il completamento dell'idrovia Padova-Venezia, opera essenziale per la deviazione delle acque in caso di alluvione e soprattutto per il trasporto delle merci, che permetterebbe infatti di togliere dal trasporto su gomma l'equivalente di 110 container per ogni viaggio;
la costruzione di piste ciclabili, per una mobilità non solo più ecologica e salutare nelle nostre città, ma anche decisamente attrattiva per un turismo sostenibile in grande espansione;
il blocco della realizzazione dell'autostrada Valdastico Nord così com’è stata proposta.
Energia
La transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili con l’incentivazione del fotovoltaico, anche con la creazione di poli civili di produzione e consumo energetico autoprodotto, il perfezionamento accurato dell’idroelettrico, implementando il “Protocollo per la valutazione della sostenibilità dell’energia idroelettrica” o la CH2OICE, lo sviluppo della geotermia regionale, delle biomasse e del fotovoltaico. L’obiettivo è quello di portare la produzione rinnovabile totale dagli attuali 6,9 GWh ai 36 GWh nel 2050.
RICUCIRE I RAPPORTI SOCIALI
Democrazia Solidale vuole essere una risposta agli individualismi crescenti, sia in regione Veneto quanto in Italia ed in Europa, proponendo una visione che privilegi il Noi, cioè in questo caso, la comunità Veneta. Vogliamo partecipare attivamente alla costruzione di una Regione che sia di tutti e per tutti. Per questo motivo riteniamo necessario investire maggiormente e rilanciare con nuovo entusiasmo tutte quelle politiche per il sociale che aiutino a generare la comunità del Noi. Sogniamo una regione Veneto che sia “prima” nell’equità sociale, nell’accoglienza, nella cura dei più fragili e nell’integrazione tra le culture.
Famiglia e natalità
È da mezzo secolo che nella nostra Regione, e in Italia più in generale, si registra una bassa natalità (nel 2018 i nati sono il 27% in meno rispetto al 2008), con un conseguente aumento dell’invecchiamento della popolazione. I dati parlano chiaro: famiglie con un basso numero di figli e durata media della vita in costante crescita comporteranno dei seri problemi in un futuro neanche troppo lontano per il nostro sistema sociale e per il nostro welfare.
È necessario agire con tempestività. Democrazia Solidale ritiene urgente mettere la vita e la famiglia al centro della politica regionale integrando gli aspetti deficitari della nuova legge regionale “Norme a sostegno della natalità e della cura dei minori”. Democrazia solidale propone:
la creazione di una cabina di regia regionale per la famiglia;
interventi concreti a favore del nascituro: aumento e diffusione dei nidi (ora copre solo il 21% del fabbisogno) con accesso gratuito, aumento delle scuole materne con retta regionale gestita sulla base del reddito di ogni famiglia;
assistenza economica e nei casi ove necessita anche sociale alla futura madre;
interventi economici a sostegno delle famiglie più fragili;
diritto alla bigenitorailità;
premialità per le aziende che conciliano i tempi di lavoro con quelli familiari;
promuovere interventi di sostegno abitativo a favore delle giovani coppie;
interventi economici a favore delle famiglie monoparentali e dei genitori separati o divorziati in situazione di difficoltà economica;
incentivare gli interventi educativi a sostegno della genitorialità;
Riteniamo, inoltre, che la regione dovrebbe promuovere e facilitare nei diversi comuni una cultura familiare attraverso:
“Alleanze territoriali per la famiglia” che, partendo dalla ricerca di soluzione lavorative conciliabili con i tempi familiari, siano tese ad affrontare le problematiche emergenti e contingenti;
rimodulazione delle imposte locali a favore delle famiglie con figli a carico rendendo obbligatorio il “fattore famiglia”;
l’istituzione di uffici-famiglia e di un sito di informazione familiare sul modello trentino;
una maggiore diffusione delle “Carte famiglia”;
l’apertura degli uffici pubblici in orari più comodi per le famiglie;
la facilitazione dell’accesso da parte delle famiglie ad eventi culturali (es. musei civici, mostre ecc.).
La promozione della cultura famigliare, secondo Democrazia Solidale, dovrebbe avvenire attraverso l’ausilio degli organi pubblici competenti, ma anche con il supporto delle organizzazioni del 3° settore che si occupano delle questioni riguardanti la famiglia, al fine di poter diffondere e replicare le buone pratiche già esistenti.
Scuola
La scuola deve diventare, perché ancora non lo è, il punto di riferimento degli investimenti regionali; solo con una scuola efficiente ma primariamente efficace possiamo sperare nella costruzione di una comunità inclusiva e di un’economia trainante e non di rimorchio.
A tal proposito, quindi, una grande attenzione deve essere posta a tutta la rete scolastica regionale, pensando a tutti coloro che si trovano in situazione di maggiore fragilità, come gli analfabeti funzionali, i bambini con certificazione di disabilità e a quelli con Bisogni Educativi Speciali o DSA/ADHD e Autismo. Utilizzando l'autonomia scolastica la Regione dovrebbe concordare dei percorsi scuola-famiglia che affianchino i genitori nella crescita dei propri figli. Democrazia solidale propone:
un'attenzione alla fascia 3 – 6 anni. La scuola dell’infanzia, non essendo inserita nell'obbligo scolastico, ha a disposizione un numero di posti molto limitato. Tuttavia, sapendo che in Veneto il sistema delle strutture – paritarie e statali – non è sufficiente a coprire il fabbisogno regionale, è necessario prevedere un importante sostegno economico a questi servizi in modo tale da garantire l’effettiva libertà di scelta educativa. Proponiamo la costruzione di un Piano Scolastico Regionale che, in dialogo con la preziosa rete esistente di scuole parificate, preveda un aumento e una capillarizzazione del servizio, dando concretezza anche al D.lgs. 65/2017 che prevede la costruzione dei poli di infanzia. Lo scopo primo è di evitare la ghettizzazione non voluta del sistema scolastico;
per la fascia (6-18), un aumento della condivisione/azione con e per le famiglie, chiaramente calibrandolo per ogni fascia di età, al fine di ridurre al massimo la crescente diseguaglianza nel godere a pieno del diritto allo studio;
la costruzione di graduatorie uniche per scuole statali e parificate di tutto il personale scolastico
l'annullamento delle disparità retributive tra le scuole paritarie e statali.
il sostegno al sistema scolastico parificato, in modo tale da garantire l’effettiva libertà di scelta educativa.
Salute
Democrazia Solidale ha a cuore una sanità che sia vicina ai bisogni delle persone e che sia di qualità per tutti e ovunque. È necessario rimette al centro l’idea di salute. La regione Veneto è segnata dalla carenza di medici; ogni anno una percentuale non indifferente del personale medico passa al privato o cerca di migrare verso altre realtà che assicurano una migliore qualità del lavoro. Preoccupanti sono i numeri dei posti mancanti, soprattutto per quanto riguarda il pronto soccorso e i reparti di anestesia, rianimazione e pediatria. Una situazione analoga si registra per i medici di famiglia, per il personale infermieristico e per gli operatori socio-sanitari. Democrazia Solidale sostiene:
l’importanza di rilanciare la sanità pubblica rimettendo al centro tutte le figure professionali che vi abitano;
il rilancio delle politiche attive per la formazione, l’assunzione e la valorizzazione del personale medico, infermieristico e assistenziale inserendoli, ad esempio, in progetti di comunità;
l’urgenza di valorizzare e potenziare la sanità territoriale con la creazione di reti di prossimità volte al monitoraggio e all’accompagnamento delle comunità locali attraverso il personale delle professioni sanitarie. Ciò garantirebbe una riduzione degli accessi alle strutture ospedaliere con una conseguente riduzione dei costi per la sanità;
un sistema di prenotazione unico regionale che consenta al singolo cittadino di scegliere in ambito veneto la struttura più rispondente alle proprie esigenze.
Democrazia Solidale propone una sanità che guardi alla salute delle persone e non solo alla loro medicalizzazione. Ne consegue che sarebbe opportuno attivare tutti quei processi intermedi prima di dover intervenire con le strutture medicali preposte. Pensiamo in particolare al settore della riabilitazione domiciliare e/o a tutti quegli interventi che privilegiano attività educative e/o di recupero all'interno dell'ambiente famigliare con la finalità di ottenere maggiore integrazione sociale.
Vecchiaia e cura degli Anziani
Per il welfare della “quarta” età Democrazia Solidale ritiene fondamentale:
permettere all’anziano di restare nel suo ambiente il più possibile, inserendolo nelle reti di prossimità, laddove esistono, creandone ove manchino, al fine di ridurre il più possibile la solitudine (psicologica, relazionale e sociale). Ad esempio, sarebbe importante garantire agli anziani l’accesso alle chiese per mantenere quelle abitudini legate alla preghiera, tanto importante per molti di loro;
aiutare, economicamente ed organizzativamente, tutti coloro che si prendono cura dei propri cari secondo il principio: “curare di chi si prende cura”;
diffondere realtà come le “Convivenze” tra pari e il co-housing, che, se inserite nelle reti di prossimità, possono sostenere anche un’assistenza medico-specialistica avanzata;
promuovere tutte le attività che favoriscono un invecchiamento attivo e creativo.
Integrazione sociale
Democrazia Solidale ritiene necessario investire sulle politiche d’integrazione ed inclusione per le persone poste ai margini della società, favorendo un clima sociale disteso e includente per tutti. Rispetto alle criticità presenti in regione, Democrazia Solidale propone, avvalendosi dell’esperienza sul campo delle organizzazioni del terzo settore, di:
favorire le procedure d’iscrizione all’anagrafe per i senza dimora (italiani e non), al fine di poter accedere a tutte le forme di sostegno-supporto-assistenza e cura già esistenti, riducendo in tal modo la ricaduta negativa sulla sanità, nonché sull’economia (lavoro);
attivare i progetti esistenti (R.I.A. - D.O.M. - N.A.Ve.), per la distribuzione dei pasti e per il pernottamento al coperto, estendendoli anche ai piccoli centri, senza tener conto della residenza, aprendoli quindi anche ai non residenti. È importante costruire/recuperare le recovering house, ossia le residenze protette, in modo capillare, evitando grandi concentrazioni in un unico luogo.
Migranti
Democrazia Solidale vuole sostenere attivamente quell’integrazione che parta dal basso che ha già permesso a tanti stranieri di vivere nella nostra regione. Le preoccupazioni sono: quella che se ne vadano (come hanno già fatto tante famiglie), oppure che rimangano esclusi dai circuiti di partecipazione alla vita civile. A tale scopo, la regione si può adoperare favorendo politiche equilibrate d’accoglienza (vedi i corridoi umanitari ed il successo che stanno riscuotendo), proponendo scuole per l’apprendimento della lingua italiana e costruendo una collaborazione con tutte le realtà che a diverso titolo operano nel settore. L’attuazione di queste idee sarebbe facilitata modificando la distribuzione dei migranti sul territorio regionale, favorendo la creazione di piccole strutture diffuse localmente in tutte le province con conseguente riduzione del sovraffollamento nei capoluoghi e l’aumento della sicurezza per i cittadini.
Non-Autosufficienza e disabilità
Democrazia Solidale crede fermamente che la vita delle persone abbia sempre valore, ma quanto maggiore è la fatica tanto maggiore è il suo valore. Abbiamo il diritto/dovere di accudire chi ci ha cresciuto o chi è cresciuto con noi. Il confronto con la malattia è molto importante per ognuno, perché ci aiuta a capire i limiti ma anche il dono di non essere soli. In tal senso crediamo che la Regione debba mantenere fede a ciò che ha scritto nel Piano Regionale per la non autosufficienza, cioè: "attraverso il progetto personalizzato i vari interventi (...) vengono programmati e opportunamente integrati e coordinati in modo unitario e mirato rispetto al bisogno e alle aspirazioni della persona. Vengono assunti nella predisposizione del progetto come criteri guida il miglioramento della qualità di vita e la sostenibilità del sistema" ...L'UVMD individua, quindi, nel progetto personalizzato il "case-manager", cioè l'operatore di riferimento per la persona (...)". Democrazia Solidale non crede ai professionisti dell'agonia, ma all'interazione delle persone nelle comunità al fine di rispettare le aspirazioni di vita di ogni persona.
Pertanto, il piano personalizzato, delle persone con disabilità, deve essere approntato in relazione alla valutazione UVMD e non alla disponibilità economica del FNA, conferendo premialità a quelle Ulss che raggiungono gli obbiettivi del piano personalizzato e non quegli economici in modo da rispettare quanto detto nel Piano Regionale per la Non Autosufficienza.
Anche se i trasferimenti monetari non sono l'elemento principale della vita delle persone non autosufficienti, tuttavia rappresentano uno dei modi che gli consente di vivere secondo le proprie aspirazioni.
Nel nuovo piano per la non autosufficienza vi è stata una decurtazione per gli interventi per la disabilità grave e gravissima, mantenendo invece stabili i finanziamenti per i progetti di vita indipendente (anche se sempre molto ridotti), Democrazia Solidale propone:
aumento delle risorse per la non auto-sufficienza;
aumento delle risorse per i progetti di vita indipendente e per i servizi di sollievo;
formazione dei care-givers;
aumento dei case-manager, in modo da poter seguire meglio il piano personalizzato di ogni persona;
la nomina dell'amministrazione di sostegno solo per persone competenti in merito ad aspetti agli aspetti riguardanti il piano personalizzato della persona con disabilità grave e gravissima;
supporto per i famigliari delle persone con disabilità grave e gravissima (psicologico ed economico).
RIPARTIRE CON L’ECONOMIA
Nell’ultimo decennio, l’economia veneta ha subito un rallentamento che si è accentuato nell’ultimo periodo a causa dell’andamento analogo dell’economia globale e dal coronavirus, che ha pesantemente impattato sull’intera geografia economica della regione. In questo mondo così globalizzato e interconnesso, le piccole e medie imprese venete faticano non poco a sostenere i ritmi forsennati di produttività delle grandi potenze economiche globali, e le scelte strategiche sempre più protezionistiche da parte degli stati aumentano la difficoltà dell’export. In questo scenario di stagnazione, noi di Democrazia Solidale vogliamo cercare di far ripartire l’economia aiutando la competitività delle nostre aziende. Serve una “economia sostenibile”, che punti alla innovazione e alla ricerca, nel rispetto dell’ambiente e delle persone, e quindi che punti anche alla sicurezza, ricercando più la qualità del prodotto che la quantità. Vorremmo quindi partire dalla risorsa per noi più importante: il capitale umano. Guardando al futuro prossimo, la sfida di Demos è di rendere la nostra regione attrattiva per i giovani: troppi sono quelli che emigrano per trovare maggiori stimoli e opportunità. Tre fra le prime dieci province italiane a maggior flusso emigratorio sono venete. È doveroso dare una risposta credibile ai molti giovani che per diversi motivi fanno a fatica a inserirsi nel mondo del lavoro. Ecco le nostre proposte:
Sicurezza e caporalato
A livello regionale sono state registrate 77041 denunce di infortunio nel 2018, 1257 in più rispetto al 2017. È necessario un piano straordinario di assunzione di ispettori deputati al controllo della sicurezza, e inoltre èfondamentale investire, in sinergia con le categorie e gli enti preposti, in formazione e informazione;
in Veneto non mancano i casi di caporalato che, oltre a incrementare una concorrenza sleale tra imprese, rappresenta un oltraggio alla dignità del lavoro. Riteniamo importate implementare e sostenere il protocollo d’intesa regionale contro il caporalato seguendo le sue direttrici fondamentali: potenziare e mettere in trasparenza l’incrocio domanda e offerta e potenziare i servizi informativi volti ad accrescere la conoscenza nei lavoratori dei loro diritti in ambito lavorativo e sociale;
Formazione e Università
Incentivare e promuovere la formazione superiore secondaria aumentando la presenza e l’offerta degli ITS;
promuovere e sostenere la formazione professionale degli adulti nell’ottica dell’apprendimento permanente;
rilanciare l’investimento sulla ricerca avanzata e nel creare partnership virtuose con le università aumentando i fondi per gli assegni di ricerca;
riformulare i criteri di assegnazione delle borse di studio e favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani laureati, proponendo uno sgravio fiscale alle aziende che li assumono;
riformulare “Garanzia Giovani” adattandolo al contesto attuale, in modo che siano il vero trampolino di lancio in ambito lavorativo. Un intervento doveroso è quello di estendere il progetto a tutti i giovani, anche universitari, e agli over 30 disoccupati.
ampliare e incentivare il Servizio Integrazione Lavorativa in modo da facilitare l'accompagnamento e il supporto delle persone con disabilità e/o in svantaggio sociale nei percorsi di integrazione lavorativa.
Grandi lavori e innovazione
È necessario portare a termine il cantiere della Pedemontana veneta, nel pieno rispetto delle norme e delle popolazioni coinvolte, implementando anche processi di condivisione e comunicazione dello stato dell’arte. Alla luce di questo diventa importante rivedere ed eventualmente modificare l’accordo di concessione della Pedemontana, in particolare riguardo il cosiddetto “rischio di traffico”;
è necessario e urgente portare internet veloce in ogni casa e in ogni impresa veneta.
Imprese, turismo e agricoltura
Il Covid rischia di dare un duro colpo alle imprese regionali, soprattutto quelle caratterizzate da una dimensione medio piccola. È necessario prolungare le misure predisposte nell’immediato sostegno cercando al contempo di snellire il più possibile la burocrazia;
è urgente aiutare il turismo veneto con: sostegno economico, campagne di marketing, aumentando la rete di trasporti con il nord e centro Europa, agevolando e valorizzando il patrimonio culturale, naturale ed enogastronomico anche delle zone meno conosciute della regione;
per quanto riguarda l’agricoltura, si prevede di promuovere lo sviluppo sostenibile e un'efficiente gestione delle risorse naturali, di contribuire alla tutela della biodiversità, di attirare giovani agricoltori, di promuovere l’occupazione, la crescita e lo sviluppo nelle aree locali.
SUSSIDIARIETA’, AUTONOMIA ed EUROPA
Il principio dell’autonomia declinato in sussidiarietà rappresenta una grande ricchezza e un’immensa opportunità per le diverse realtà che compongono la nostra nazione. Esso trova il suo fondamento nell’articolo e nell’articolo 2 della nostra carta costituzionale, in cui si chiede di riconoscere il valore e le capacità di tutte “le formazioni sociali in cui si svolge la personalità dell’uomo”, le quali non possono che essere vicine e radicate nel territorio. In un mondo sempre più interconnesso e con sfide sempre più globali, è necessario riconoscere le esigenze e le domande locali, che hanno bisogno di risposte rispettose delle loro proprie specificità. Questa dimensione diventa fondamentale per il Veneto, in cui, per diversi motivi, il desiderio della sussidiarietà e autonomia è forte e generalizzato. Come Democrazia Solidale riteniamo che sia necessario portare a termine l’iter di autonomia differenziata, compiendo quanto previsto all’articolo 116 e 117 in particolare e più in generale dell’intero titolo V della nostra costituzione. Tale compimento non deve “fermarsi a Venezia”, ma deve effettivamente tradursi in una fattiva attenzione alle diverse realtà che compongono il nostro Veneto, cominciando dalle Amministrazioni Comunali, così come previsto dal principio di equiordinazione dell’articolo 114. Il Veneto è per sua natura un’area aperta all’Europa. Abbiamo in mente una regione europea, capace di confrontarsi con le aree più virtuose del contenente, ma al contempo vicina alle proprie periferie, in grado di aiutarle a mettersi in rete, capace di ascoltarle e di farle partecipi delle scelte politiche.
All’interno di ogni ambito poniamo altresì come elementi imprescindibili: l’educazione alla non violenza, alla lotta alle mafie, alla cura del bene comune, l’inclusione sociale e la solidarietà che consideriamo come unica generatrice della pace.
FONTI e DOCUMENTI CONSULTATI
BOLLETTINO SOCIO-ECONOMICO DEL VENETO, MAGGIO 2020, Regione Veneto.
DEMOGRAFIA E WELFARE SOSTENIBILI: IL VENETO E LE SUE COMUNITÀ LOCALI, a cura del gruppo di lavoro promosso da ASVESS e dal Forum di Limena.
DOCUMENTO DI ECONOMIA E DI FINANZA 2020 – 2022, Regione Veneto.
EMERGENZA COVID-19. L’IMPATTO SUL LAVORO DIPENDENTE IN VENETO, Veneto Lavoro.
LE ALLEANZE PER LA FAMIGLIA NELLA REGIONE DEL VENETO, Regione Veneto.
PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI 2020-2030, Regione Veneto.
PIANO REGIONALE PER IL CONTRASTO ALLA POVERTÀ 2018-2020, Regione Veneto.
PIANO SOCIO SANITARIO REGIONALE 2019-2023, Regione Veneto.
PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE VENETO IN MATERIA DI CAPORALATO, Regione Veneto.
REGIONE DEL VENETO PIANO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA 2019-2021, Regione Veneto.
VENETO 100x100 SOSTENIBILE RINNOVABILE EFFICIENTE, Centro interdipartimentale di ricerca “CENTRO STUDI DI ECONOMIA E TECNICA DELL’ENERGIA GIORGIO LEVI CASES”, a cura di Arturo Lorenzoni, Paola Valbonesi, Alberto Bertucco.
VENETO SOSTENIBILE, GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO. IL POSIZIONAMENTO DEL VENETO, Regione Veneto.
VERSO IL VENETO DEL 2030, LO SVILUPPO REGIONALE NELL’AMBITO DELLA POLITICA DI COESIONE 2021-2027. PRIMO DOCUMENTO DI ANALISI A SUPPORTO DEL CONFRONTO PARTENARIALE, Regione Veneto.