Funari (DEMOS): Trasferimento Municipio XIV Roma, “non è una scelta politica”


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26 Maggio 2020


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DAI TERRITORI, RASSEGNA STAMPA


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“Non è una scelta politica, ma una scelta dettata da un atto firmato da un dirigente che dichiara l’inagibilità dello stabile in Via Battistini. I toni trionfalistici sulla vicenda dell’amministrazione 5 stelle sono a dir poco fuori luogo”. È quanto dichiara Barbara Funari, Coordinatrice Romana di Democrazia Solidale – Demos. Il riferimento di Funari è all’intervento del M5S di Monte Mario, il quale ha annunciato “il Municipio XIV potrà usufruire come sede istituzionale anche dei padiglioni 16, 18 e il padiglione 31 per attività di carattere culturale e sociale. Il costo totale degli affitti ammonterà quindi a circa 100mila euro, con un netto risparmio rispetto al passato”.

Terzo Binario, in precedenza (QUI L’ARTICOLO) aveva evidenziato la nota del direttore del Municipio, dove erano state evidenziate criticità dal punto di vista della sicurezza e della salute. Lo stesso direttore, peraltro, riteneva “doveroso e improcrastinabile” il trasferimento degli uffici (politici e amministrativi) “presso i padiglioni situati nel comprensorio di Santa Maria della Pietà, che già ospitano parte del Municipio”.

“La prima domanda che come Demos Roma ci poniamo è: che fine faranno i lavoratori della sede di Via Mattia Battistini? E che fine faranno i lavoratori del Santa Maria della Pietà? Ad oggi il problema forse non si pone, vista la possibilità dello smart working…ma finita l’emergenza Covid 19, quale sarà la soluzione? Ci saranno gli spazi per tutti i lavoratori? Ancora più grave che non sia stata avviata nessuna concertazione con i lavoratori al riguardo.

Lo spostamento presso i Padiglioni del Santa Maria della Pietà vengono raccontati come una grande “opportunità”. Ma andiamo a capire queste opportunità:

“I cittadini – ha continuato Funari – sanno perfettamente che fino a questo atto dirigenziale di inagibilità la Giunta non si stava certo muovendo per organizzare il trasloco al Santa Maria della Pietà. Se Santa Maria della Pietà risulta oggi una opportunità di risparmio per Roma Capitale è perché dal 2014 la Giunta Barletta era riuscita ad ottenere di pagare gli spazi al 10% del canone di mercato”.

“Questa “opportunità” si traduce con un trasloco da organizzare in fretta e furia senza alcuna visione: non è chiaro dove saranno trasferiti i lavoratori della sede di Battistini, dove sarà trasferita la sede del Consiglio nè la disposizione dell’organizzazione degli uffici. Il minisindaco faccia chiarezza e con trasparenza spieghi i dettagli del trasferimento: tempi, modi e logistica”.

Polemico anche il comunicato del Comitato ‘Si può fare’: ” La Giunta del Municipio XIV rivendica come un successo l’abbandono della palazzina di via Mattia Battistini ed un felice trasferimento al S.Maria della Pietà della Sede Municipale. La verità è che la scelta di lasciare la palazzina di via Mattia Battistini è stata fatta dal Direttore del Municipio XIV con un atto amministrativo dovuto. L’edificio di Via Battistini non rispetta le norme sanitarie, di sicurezza, elettriche, degli ascensori. Ma non da oggi, da più di 10 anni”.

“La Giunta Municipale annuncia l’utilizzo del Padiglione 16 del S.Maria della Pietà per trasferirvi
parte degli uffici. Ma il Padiglione 16 è disponibile per le attività Municipali dal 2010, data in cui fu firmata una Convenzione con la ASL RM1, tanto che ad oggi, l’edificio ospita già alcuni servizi amministrativi della Direzione Tecnica Edilizia Pubblica”.

E ancora: “Non solo il Padiglione 18 è completamente da ristrutturare ma non è ancora stato consegnato al Comune di Roma. Quindi semmai avverrà, ci vorranno anni. Il S.Maria della Pietà è una Centralità Urbana, un bene pubblico del valore di centinaia di milioni di euro, un luogo prezioso per la città ed i suoi abitanti che da oltre 20 anni ne chiedono un uso socio-culturale, pubblico e a disposizione delle cittadine e dei cittadini”.

“Comune e Municipio – è proseguita la nota -hanno contraddetto le proprie delibere, le leggi nazionali e le Norme Urbanistiche e annullato qualsiasi pianificazione e partecipazione”.

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