Il Pd con Cappato, malumori nel campo cattolico


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16 Settembre 2023


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Il campo largo si presenta alle elezioni suppletive di Monza schierato a sostegno di Marco Cappato. L'esponente radicale, che si è autocandidato, ha poi ottenuto l'appoggio di Pd, Azione, Verdi e Sinistra italiana. E anche quello dei Cinque Stelle. Per Elly Schlein si tratta di un rodaggio del progetto a cui lavora da tempo: l'alleanza delle opposizioni. Ma la segretaria del Pd sta pagando pegno a livello di partito. Alcuni dirigenti dem del territorio si sono sentiti tagliati fuori e hanno parlato di "errore politico", l'ala riformista del Pd ha storto la bocca. C'è poi il "no" dei cattolici di Demos, una forza che fa riferimento alla Comunità di Sant'Egidio e che ha corso col Pd alle ultime politiche. Lo stop lo ha comunicato il deputato Paolo Ciani, segretario di Demos e vicepresidente del gruppo Pd alla Camera:

"Cappato non è la nostra scelta", ha detto. Cappato ha aperto: "Le discussioni se si fanno uniscono. Non vedo l'ora di avere un confronto aperto, nel merito, sui temi. I cattolici italiani dal 1974, dal divorzio, hanno dimostrato di essere in gran parte laici, di saper fare la differenza fra quello che scelgono per se stessi e quello che vogliono imporre a tutti con la legge. Senza bisogno di essere d'accordo su tutto, su obiettivi e priorità ci si può unire". Il via libera del Movimento Cinque stelle all'inizio è stato timido. Ma poi il presidente Giuseppe Conte ha chiarito: "Il Movimento Cinque Stelle alle elezioni suppletive di Monza sosterrà Marco Cappato". L'esponente radicale ha apprezzato: "Il metodo che ho seguito per fare politica attraverso i referendum, le disobbedienze civili, credo che non sia estraneo alle ragioni per le quali il M5s è stato fondato. Poi nel merito di tante questioni ci sono delle differenze, ma io penso che il metodo sia stato apprezzato e riconosciuto". La logica che ha mosso Pd e M5s è la stessa: "Privilegiare l'alleanza più larga possibile tra le forze che si oppongono alla destra" per il Pd. E "non contribuire a una frammentazione dell'area progressista" per il M5s. Per Schlein, però, la prova vera dell'ipotetica coalizione sarà nei prossimi appuntamenti (europee escluse) a partire dalle regionali del 2024: "Abbiamo fatto la scelta di non frammentare - ha detto la segretaria Pd - Speriamo che la facciano in futuro anche gli altri". Perché nei giorni scorsi Conte è stato chiaro: "Un accordo strutturale per tutte le regionali con il Pd non può essere". La sfida di Cappato è in salita. Il voto è in programma il 22 e 23 ottobre. In ballo c'è il seggio al Senato lasciato da Silvio Berlusconi, e il centrodestra candida Adriano Galliani, braccio destro sportivo del Cavaliere, anche col Monza calcio, di cui è vicepresidente. Cappato si è mostrato fiducioso: "Se lo stesso metodo che ha convinto i partiti, che apparentemente sembrava impossibile si unissero attorno a un nome, sarà proposto ai cittadini, penso di poter vincere". Ma Demos non ci sta. Non è la prima volta che CIANI prende le distanze dalla linea ufficiale del Pd: a gennaio, in piena fase congressuale, votò contro al decreto Ucraina. Ora mette nero su bianco: "Rispetto per Cappato", ma le sue "battaglie sono a noi lontane e non ci rappresentano"