Intervenire sugli istituti per anziani


Articolo scritto il

24 Marzo 2020


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RASSEGNA STAMPA


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Mario Giro su HuffingtonPost

Un’emergenza nell’emergenza è quella degli anziani in istituto. Che si tratti di istituti pubblici, ospizi, case di riposo o “villette” illegali, tali strutture stanno diventando delle vere fabbriche di morte dovunque. Dalla Lombardia al sud, laddove gli anziani sono rinchiusi in tali spazi, montano grida di allarme: non ci sono mascherine né meccanismi di protezione, molti anziani si ammalano, i (pochi) sanitari o assistenti presenti sono sovraccarichi e senza aiuti.

Peggio che negli ospedali – già chiaramente divenuti terribili focolai - la questione istituti per anziani non ha ancora smosso davvero le autorità locali, che siano i comuni o le regioni da cui dipendono. Peggio ancora quando si tratta di entità private. Nemmeno i parenti possono aiutare, perché –giustamente-tenuti lontani. Ma non esiste un piano per loro.

Questo è gravissimo. La mortalità italiana da Coronavirus dimostra già quanto l’epidemia sia letale per una popolazione anziana come la nostra. Ciò spiega perché abbiamo più morti anche della Cina. Vogliamo lasciar morire tutti i nostri anziani? Ci sono casi (di cui per ora solo si sussurra) in cui si nascondono le cifre reali di contagio e di morte degli anziani in ospizio. Pare come se ci fosse una congiura del silenzio sugli anziani in istituto, coperta dall’emergenza generale.

In mancanza di altri interventi che tardano a venire, il governo deve immediatamente farsi carico di tale situazione emanando subito direttive stringenti sugli istituti per anziani. Certo ci sono anche i casi di altri tipi di istituti, come quelli per disabili ecc. Certo c’è anche il caso grave dell’interruzione improvvisa dell’assistenza domiciliare per molte fragilità ma quella degli anziani è più urgente perché si tratta della fascia di popolazione più esposta alla morte per coronavirus. In ogni caso un paese come il nostro ha i mezzi per organizzarsi e occuparsi non solo degli ospedali e del lockdown ma anche delle altre vulnerabilità.

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