Maucioni (Demos): “La povertà dei minori ed il loro futuro”

12 Giugno 2024

Maucioni (Demos): “La povertà dei minori ed il loro futuro”

“Pochi giorni fa, il 30 maggio, a Roma è stata presentata la ricerca di Save the children “Domani (Im)possibili” nel corso della prima giornata di “IMPOSSIBILE 2024 – Costruire il futuro di
bambine, bambini e adolescenti”: un momento di dialogo importante, per rendere possibile ciò che oggi sembra non esserlo, cioè, investire nel più importante capitale che abbiamo, l’infanzia e i giovani, affinché siano un volano per lo sviluppo delle società”. Inizia così un lungo intervento della candidata al consiglio comunale per la lista Demos, Antonella Maucioni.

“Questa ricerca è una preziosa occasione di riflessione – spiega Maucioni – perché il quadro che da essa emerge è a fosche tinte e ci interroga sulle risposte da dare . Ecco alcuni dati principali che riportano la condizione di deprivazione materiale e sociale che coinvolge i nostri giovani : secondo i dati Istat, nel 2023 erano 1,3 milioni i minorenni in povertà assoluta in Italia, pari ad un bambino su 7 ; quasi un adolescente su dieci in Italia vive in condizioni di grave deprivazione materiale, condizione che riguarda più di centomila ragazze e ragazzi tra i 15 e i 16 anni. Più di uno su 4 di questi adolescenti in condizione di deprivazione pensa che non riuscirà a finire la scuola e che sarà costretto ad andare a lavorare, mentre il 67,4% di loro teme che, se anche lavorerà, non riuscirà ad avere sufficienti risorse economiche.

Le difficoltà incontrate nel quotidiano da questi bambini/e e ragazzi/e ci danno un’idea molto concreta di come la loro vita sia una sorta di corsa a ostacoli nella crisi che avvolge le loro famiglie : il 17,9% degli adolescenti afferma che i genitori hanno difficoltà a sostenere le spese cibo, vestiti e bollette. Il 7,6% vive in case senza riscaldamento e il 6,4 % con il frigo vuoto. Il 15 % rinuncia a uscire e una percentuale simile rinuncia a fare sport, in quanto attività troppo costose. Quasi il 12 % ammette di non poter comprare un paio di scarpe nuove anche se ne ha bisogno.

Questa condizione di povertà e deprivazione materiale, porta inevitabilmente con sé ansie e angosce generate dalle privazioni stesse. Il 37,7% degli adolescenti vede i propri genitori spesso o sempre preoccupati per le spese e il 9% racconta che chiedono aiuto ad amici e familiari o prestiti. Ciò porta i ragazzi e le ragazze a prendersi delle responsabilità, volendo aiutare la famiglia ad affrontare le spese, situazione che riguarda quasi un minore su due, il 43,7%, che cerca di risparmiare e non chiedere soldi per spese non indispensabili.

Una situazione allarmante ma che non finisce qui perché la povertà materiale incide anche sulle opportunità educative ed ecco allora che i dati che descrivono l’accesso concreto all’istruzione e alla formazione diventano inquietanti . Molti minori non hanno a disposizione le risorse necessarie per studiare da casa, tanti di loro non dispongono di uno spazio tranquillo, il 9% non ha neanche 2 una scrivania e quasi un adolescente su quattro ha iniziato l’anno scolastico senza aver potuto acquistare tutti i libri e il materiale scolastico, il 24% non può partecipare a gite scolastiche e il 20% dei ragazzi e delle ragazze non si iscrive ai corsi di lingue perché troppo costosi.

In Italia, insomma, la povertà penalizza le aspirazioni dei giovani perché la condizione di povertà economica ha un peso significativo sulle aspettative di vita degli adolescenti. Le testimonianze dei ragazzi e delle ragazze, intervistati durante l’indagine, mettono, infatti, in luce che questa condizione di privazione non solo influisce sul loro presente, ma limita anche le loro prospettive per il futuro.

La ricerca “Domani (Im)possibili” contiene anche una ricerca realizzata in collaborazione con l’Ufficio studi Caritas Italiana sui nuclei familiari in condizione di povertà con bambini tra 0 e 3 anni assistiti dalla rete Caritas. L’indagine evidenzia come le privazioni economiche possano influire in modo significativo sullo sviluppo delle bambine e dei bambini già dai primi mille giorni di vita. Dall’indagine emergono evidenti le difficoltà materiali che affrontano ogni giorno, come ad esempio , la difficoltà a provvedere a visite specialistiche pediatriche private che viene dichiarata dal 40,3% dei genitori e quella nell’acquisto di medicinali o ausili medici per neonati, specie se in presenza di disabilità o disturbi del linguaggio, che interessa oltre il 38,0% delle famiglie.

Questi dati estremamente preoccupanti sono una provocazione perché è inaccettabile vedere adolescenti in condizioni di grave deprivazione economica, e già amaramente consapevoli di fronte
agli ostacoli da superare per trasformare le loro aspirazioni in un concreto progetto di vita, o bambini in situazioni che non tutelano neanche la loro salute. È un allarme che non deve rimanere inascoltato e che ci chiama ad intervenire per garantire ai bambini e agli adolescenti reali opportunità di crescita, superando le disuguaglianze legate alla condizione di origine e definendo livelli essenziali delle prestazioni per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Questa ricerca preziosa e molto articolata ci colpisce come uno schiaffo : conosciamo queste situazioni di difficoltà anche quando ci passano accanto? quando sono nella nostra città? quando coinvolgono il bambino vicino di banco del nostro o gli amici dei nostri figli? E se le conosciamo, come facciamo a rimanere indifferenti? Anche nella nostra realtà cittadina è necessario conoscere puntualmente le situazioni di difficoltà che coinvolgono i nostri minori e poi definire un percorso di investimenti per l’infanzia e l’adolescenza, all’interno di un piano organico di contrasto alle disuguaglianze e alla povertà minorile con l’obiettivo di assicurare una dote educativa per la fruizione di prestazioni e servizi di natura culturale, sportiva, ludico-ricreativa e di promozione della persona. Non può né deve essere un fatto occasionale a cui riservare un ruolo marginale nel P.I. A.O( Piano Integrato di Attività e Organizzazione) e pochi fondi ma deve essere una scelta responsabile che orienti le azioni del futuro sindaco e della sua amministrazione per accogliere così la domanda di aiuto che si leva dai bambini , dai ragazzi e dalle loro famiglie. In queste settimane alcuni giovani della nostra città – la Rete degli studenti medi e i ragazzi dei gruppi ecclesiali e della scuola di politica “ Custodi del futuro”- hanno presentato due documenti che in parte riprendono le criticità di cui stiamo parlando, a riprova del loro desiderio di trovare ascolto e di poter partecipare con idee e proposte a costruire una città a misura di bambini e ragazzi che consenta di porre un argine contro povertà ed esclusione.

Ascoltiamoli , insieme si può fare! “Non c’è nessuna insita impossibilità nel salvare i bambini del mondo. È impossibile solo se ci rifiutiamo di farlo.” (Eglantyne Jebb, fondatrice di Save the children)”.