NOVARA: debuto con successo di Democrazia Solidale in Piemonte
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5 Febbraio 2019
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Anche a Novara, lo scorso 2 febbraio, ha preso il via DemoS, con un incontro dal titolo:
“DEMOS - Democrazia Solidale: un'altra idea di paese, una nuova proposta politica.”
Gremita la sala del Quartiere Sud, una zona di periferia, scelta non casuale per un movimento che vuole mettere al centro le periferie urbane ed esistenziali.
Elena Apollonio, di DEMOS Piemonte, ha proposto un’analisi dell’attuale situazione sociale e politica caratterizzata dalla radicale perdita di peso economico, culturale e politico del nostro paese e della maggior parte dei paesi europei; dalla scomparsa del movimento operaio; dal crescente impoverimento del ceto medio; -dalla proliferazione del lavoro precario. In queste condizioni, molti non si sentono rappresentati: la democrazia è in crisi, mentre la politica ha perso autorevolezza e capacità di mediazione, ridotta a tweet e social, gridata. A sua volta, la società è frammentata, lacerata, sembra non esserci più spazio per il dialogo, per l’ascolto delle ragioni dell’altro.
Perciò, la domanda di fondo è: quale società vogliamo? Quella che esclude e che difende i privilegi di pochi o una società a misura dei fragili e quindi a misura di tutti ?
Da dove ripartire? Dalla democrazia! Dai diritti: uguaglianza nelle opportunità (art 3 della Costituzione), diritto al lavoro, all’abitazione, alla salute, all’istruzione. Dalla possibilità di una partecipazione reale, consapevole, informata, di tutti i cittadini. Ripartire dalla democrazia, il cui valore è il dialogo, la cui forza è la parola. Non la parola che ascolta solo se stessa e che vuole solo avere ragione. La parola per unire anziché dividere, per riallacciare rapporti tra mondi che non si parlano, in maniera solidale. Ecco perché democrazia solidale.
Paolo Cattaneo, Presidente dell'Istituto Storico della Resistenza, già Presidente della Provincia e Consigliere regionale, ha richiamato la necessità del confronto e del dialogo, ricordando come la politica sia fare il bene comune, è “servizio” e non “servirsi”. Di fronte all’attuale clima di odio e di paura, bisogna reagire col dialogo, affrontando i problemi veri, il primo dei quali è quello del lavoro.
Mariangela Ciampitti, agronoma, rappresentante della regione Europa nelle commissioni tecniche della FAO, ha posto al centro la questione ambientale che DEMOS intende affrontare parlando di una nuova democrazia ecologica integrale. Ha ricordato l’enciclica Laudato sì di papa Francesco che parla della “nostra casa comune” di cui prendersi cura. Se da una parte la responsabilità “… dei problemi di livello globale è sicuramente in primis di chi siede nella stanza dei bottoni, …” dall’altra, ciascuno ha la propria responsabilità, che è legata a “… tante le scelte di vita, anche quotidiane, che possiamo fare per prenderci cura della “nostra casa comune”. Affinché lo sviluppo sia sostenibile, “… la generazione presente non deve permettersi di utilizzare le risorse del pianeta senza pensare che queste dovranno servire anche alle generazioni future.”
Sono quindi seguiti alcuni interventi di realtà del territorio: Mara Ardizio, presidente provinciale ACLI, Angela Cappa - Assistente sociale - anima della Cooperativa il Frutteto, una vita dedicata alla malattia mentale e ai disabili; Andrea Lebbra, fondatore di Liberazione e Speranza, storica associazione impegnata nell’aiuto alle vittime di tratta.
Piergiacomo Baroni di DEMOS Piemonte ha concluso sottolineando come da tutte le voci ascoltate emerga la necessità di proporre un'altra idea di società, quella del mettere insieme, dello stare insieme, del rapporto tra le persone, tra i popoli. Rammendare, unire e non dividere, non mettere l'uno contro altro ma creare rete, comunità. Questo è il cuore della proposta politica di DEMOS.
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