Pietro Bartolo: “Quelle fotografie mi fanno vergognare. L’Europa non può guardare dall’altra parte”
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17 Ottobre 2019
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All’alba del 7 ottobre a 6 miglia da Lampedusa l’ennesimo naufragio. A distanza di qualche giorno i sommozzatori della Guardia Costiera hanno rintracciato, a 60 metri di profondità, il barcone, attorno al quale sono stati individuati almeno 12 cadaveri di migranti. Tra questi anche quello di una donna abbracciata ad un neonato, probabilmente suo figlio. Immagini devastanti, che debbono farci riflettere. Intervistato da “La Stampa” Pietro Bartolo, ex medico di Lampedusa, ora volato a Bruxelles per ragioni politiche, ha commentato i video agghiaccianti. Filmati e foto che mostrano cadaveri di uomini che non hanno nuotato abbastanza perché esausti, di donne che sognavano una vita migliore, di bambini a cui è stato strappato prepotentemente il futuro. Ancora una volta il Mediterraneo tomba d’acqua, cimitero spaventevole.
«Abbiamo depredato l’Africa, ora dobbiamo cominciare a restituirle qualcosa», ha esordito Pietro Bartolo, che dal 1992 al 2019 ha prestato i primi soccorsi ai migranti che sbarcavano a Lampedusa. Senza troppi giri di parole il medico chirurgo ha detto di provare vergogna di fronte a quelle immagini riportate dai principali notiziari di tutto il mondo. «Sono incubi che tornano», ha detto l’europarlamentare, che, richiamando alla memoria i morti nel naufragio del 2013, ha aggiunto: «Trent’anni di cadaveri che mi hanno stravolto la vita. E chissà quanti ne dovremmo ancora vedere se non cambiano questi decreti sicurezza!».
Qualche giorno fa anche su “Il Giornale” Pietro Bartolo si era espresso con fermezza: «L’Europa inizia dal Mediterraneo e la prima terra europea di attracco è Lampedusa: questa non è un’opinione politica, è geografia. È impensabile che il Mediterraneo resti ancora privo di una missione di ricerca e soccorso in mare, mentre l’Europa sta a guardare!». La Commissione LIBE si riunirà a Strasburgo il prossimo 21 ottobre per votare una risoluzione di iniziativa del Parlamento sulla ricerca e il salvataggio in mare. Nella stessa settimana l’atto di indirizzo approderà in plenaria, sempre a Strasburgo. Non è mancato poi un affondo all’ex Ministro degli Interni: «Salvini si permette di fare la conta degli elicotteri, quando dovrebbe soltanto tacere e vergognarsi. Quei morti e quei dispersi sono il frutto di una politica dell’odio che non possiamo più tollerare. Il nostro governo intervenga subito per cancellare quei decreti scellerati, finché restano leggi del nostro Stato temo che nessuno di noi possa andare a letto con la coscienza in pace!».
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