Puglia | Comparto 32, Liviano non ha dubbi: “Tocca alla politica prendere decisioni”


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8 Ottobre 2024


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Il consigliere comunale di Demos, Gianni Liviano, torna a bomba sull’intera questione perché, dice, dalle decisioni che verranno assunte sul Comparto 32 (si tratta della zona adiacente al nuovo ospedale San Cataldo, in quell’area racchiusa fra l’inizio della Tangenziale Sud, via Consiglio e la via per San Giorgio Jonico che si estende oltre il centro commerciale Porte dello Jonio) dipende la visione di sviluppo della città.
Due gli schieramenti con diversa visione sull’intera vicenda. Da un lato c’è chi, come il consigliere di opposizione Liviano, ritiene che, a causa dell’evidente calo della popolazione che la città va progressivamente subendo, dell’eccessivo consumo di suolo e della progressiva chiusura di attività commerciali, non esistano i presupposti per accettare, sottolinea il consigliere di Demos, «la proposta della società F.lli Marchetti Costruzioni e che, quindi, vada opposto un netto rifiuto verso la stessa».
Dall’altro lato c’è chi, invece, a detta di Liviano, «continua a valorizzare scenari equivoci, come ancora una volta è successo qualche settimana fa in Consiglio quando la maggioranza ha bocciato la nostra mozione finalizzata ad impegnare la direzione urbanistica a riportare in aula la questione del Comparto 32».
Ecco perché Liviano ha presentato un ulteriore ordine del giorno sulla questione, da discutere nella prima seduta utile del Consiglio comunale, nel quale, dopo aver richiamato tutte le tappe dell’annosa vicenda e partendo dal fatto che, attualmente, è in corso la redazione del Piano urbanistico generale affidato al prof. Karrer e al suo gruppo di lavoro, e che quindi si può ancora ripensare l’opportunità dell’investimento, e che secondo i dati Ispres il consumo di suolo sul territorio tarantino risulta essere cinque volte superiore alla media europea e tre volte di quella nazionale, per il Consiglio comunale dovrebbe risultare prioritario il perseguimento dei seguenti obiettivi: sostenibilità ambientale e sociale, contenimento dell’uso del territorio e del consumo di suolo, riequilibrio della “città diffusa”, recupero dell’esistente tramite rigenerazione, superamento della carenza di infrastrutture primarie, dei servizi e degli spazi pubblici, tutela del piccolo commercio locale.
Soprattutto se si tiene conto, sottolinea Liviano in un passaggio dell’ordine del giorno da lui presentato, «il Prg ancora vigente, redatto nel 1974 e approvato nel 1978, si basa su una stima di  360.000 abitanti a fronte di una popolazione  attualmente stimata intorno ai 185.000 abitanti e che, secondo i dati della Confcommercio, dal 2014 al 2023 «si sono iscritte al registro delle imprese del comune di Taranto 1.997 nuove imprese  e se ne sono cancellate 2.891 con un saldo negativo di 894 imprese in 10 anni (saldo negativo di circa 90 attività commerciali l’anno e cioè circa uno ogni quattro giorni)».