Roma | Accoglienza in tilt: sotto le Mura Aureliane torna la tendopoli dei disperati


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13 Febbraio 2024


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Gli sgomberi a viale Pretoriano sono totalmente inutili. Uno spreco di soldi pubblici, prove muscolari a favore di telecamera per tranquillizzare i cittadini qualche minuto, ma il risultato non c'è. Ad oggi sotto le Mura Aureliane sono tornate le tende dei disperati, per lo più migranti e transitanti sfuggiti al sistema di accoglienza e identificazione della Prefettura. "La situazione sta visibilmente peggiorando" attacca Nella Converti del Pd. Anche per Paolo Ciani di Demos "i numeri crescono perché l'Italia riduce i posti d'accoglienza". 

Tendopoli viale Pretoriano

Una distesa di tende e giacigli di fortuna sui giardini a ridosso delle Mura Aureliane. Siamo a viale Pretoriano, tra I e II municipio, vicino a San Lorenzo, alla Sapienza, al Policlinico Umberto I e alla stazione Termini. La foto in copertina, come quelle sotto, sono di questo fine settimana. L'ultimo sgombero con annessa bonifica delle masserizie accumulate c'era stato verso fine gennaio, il terzo del 2024. Inutile, perché i cittadini stranieri provenienti dagli hot spot in Sicilia o fuoriusciti dai CAS, i centri di accoglienza straordinaria gestiti da cooperative per conto della Prefettura, sono sempre di più e restano nel limbo dell'irregolarità sempre più a lungo. 

Le cause secondo Ciani (Demos)

"C'è un numero molto molto elevato di persone in strada, tra senza dimora stanziali e transitanti - commenta a RomaToday Paolo Ciani, deputato e consigliere capitolino di Demos - ed entrambi i gruppi stanno crescendo negli ultimi anni. Le cause sono economiche e sociali, ma per quanto riguarda nello specifico gli stranieri, l'Italia sta riducendo le pratiche di regolarizzazione o non le rende possibili e questo è il risultato". Per il deputato, l'attuale governo Meloni "non sta facendo molto per aumentare la risposta in termini di accoglienza e regolarizzazione, l'unico accordo di riammissione c'è stato con la Tunisia e infatti ci sono molti meno cittadini tunisini perché vengono espulsi e ripresi dal paese d'origine, gli altri no. E se per una richiesta d'asilo ci si impiegano anni, ecco che li ritroviamo in strada. Moltissimi di loro sono anche minori soli".

L'attacco del Pd: "Il governo diminuisce l'accoglienza"

Nella Converti (Pd) è la presidente della commissione politiche sociali: "A Roma la situazione sta visibilmente peggiorando - conferma - ed è il risultato delle scelte dell'attuale governo nazionale, che sceglie ogni giorno di non occuparsi in maniera strutturale del tema, se non con scelte deleterie, dopo aver diminuito le tutele del sistema d'accoglienza, in particolare per chi richiede asilo. Da una parte meno tutele, dall'altra vengono aumentati i tempi di trattenimento in strutture assimilabili a lager come i Cpr (centri permanenza per i rimpatri, ndr). Il tutto mentre le molte crisi nei territori immediatamente prossimi all'Italia stanno accrescendo il numero di persone che cercano tutela e protezione nel nostro Paese. Queste scelte, oltre che reazionarie dal punto di vista della tutela dei diritti umani, sono controproducenti, generano insicurezza sociale e disgregano le nostre comunità".

Da RomaToday