Roma: Castel Giubileo, salviamo la sede della Misericordia”. La solidarietà non si sfratta
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3 Febbraio 2020
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di Sara Mechelli su RomaToday
La speranza è che l’allarme rientri, che il Comune dia almeno la certezza che in via Salaria 1177, con la Misericordia mai morosa e che anzi sta apportando delle migliorie a quello stabile che gli è stato assegnato in modo del tutto regolare, nessuno sarà sgomberato. Questa mattina, dopo l’interesse del Municipio e la gara di solidarietà partita da Settebagni, il presidio in difesa della Misericordia di Castel Giubileo e di Tartaruga Ohana promosso da Democrazia Solidale.
"Sono contenta della presenza di tanti cittadini residenti in zona alla manifestazione: èil segno dell’importanza di questo centro per il nostro territorio. La lunga crisi economica che stiamo attraversando rende ancora più preziosa l’opera di associazioni e gruppi che si dedicano ai più deboli. Continueremo a batterci perché la Misericordia possa rimanere nei locali di via Salaria" – ha detto Angela Silvestrini, consigliera di Demos in Municipio III.
“È assurdo che un’opera così utile al quartiere possa essere sfrattata per un problema burocratico, com’è il rinnovo della concessione. Con la manifestazione di oggi – ha aggiunto Paolo Ciani, capogruppo di Democrazia Solidale alla Regione Lazio - abbiamo voluto testimoniare la nostra vicinanza e essere accanto agli operatori anche fisicamente. Roma è piena di immobili abbandonati e lasciati al degrado. Qui c’era una scuola, quindi un luogo pubblico, oggi c’è la sede di un’associazione che opera in modo concreto e utile per tanti. L’associazione peraltro ha sempre pagato l’affitto dovuto. Per questo lo sfratto è inconcepibile”.
Lo sanno bene i volontari. “La solidarietà che ci è arrivata in questi giorni ci ha commossi. In tanti ci hanno offerto aiuto e alternative, ma la nostra casa è questa, in un contesto territoriale che ha isogno di noi. Vorremmo che il Comune ci dia certezze e risposte su questa situazione francamente assurda però ad oggi – ha detto DionisioDi Vito, governatore della Misericordia di Roma – nessuno si è fatto sentire”.
Siamo ancora sotto sfratto e con il timore di dover abbandonare questa struttura dopo quasi trent’anni al servizio della città e del territorio”. E’ grande l’incertezza dei volontari della Misericordia di Castel Giubileo a rischio sfratto per effetto della delibera 140, quella sul riordino del patrimonio capitolino.
Un provvedimento che risale all’epoca del Sindaco Marino e che ha avuto un’accelerata sotto il commissario Tronca. Nonostante la maggioranza grillina in Campidoglio stia lavorando ad una nuova delibera per correggere il tiro della 140 che da tempo fa tremare associazioni e spazi sociali della città, a Castel Giubileo non v’è alcuna certezza di quel che sarà.
La Misericordia è sotto sfratto, deve riconsegnare al Comune di Roma i locali della ex scuola Ungaretti dove dal 1992 ad oggi ha tirato su una rete solidale d’eccellenza. Tanti i servizi, tutti a titolo gratuito, offerti dalla sede di via Salaria 1177: dalla protezione civile al trasporto per disabili e poi ancora assistenza socio sanitaria e raccolta alimentare solidale sulla quale, oggi, fanno affidamento oltre 40 nuclei familiari in difficoltà. Non solo.
Dal 2015 nella vecchia scuola di Castel Giubileo è nata Tartaruga Ohana: casa di accoglienza per pazienti oncoematologici e trapiantati, non residenti e con criticità economica, che necessitano di lunghi periodi di Day Hospital al Bambino Gesù. Nei 70mq di via Salaria ora sono due le famiglie ospiti supportate dalla Misericordia: grande la preoccupazione per questo sfratto che li nessuno vuole accettare.
“A noi questa struttura ha salvato la vita. Solo chi in famiglia vive la tragedia di avere un figlio o un nipote malato può capire quanto sia importante poter contare su presidi del genere: noi – ha raccontato la nonna di uno dei piccoli di Tartaruga Ohana – veniamo dalle Marche e non possiamo permetterci un alloggio a Roma. Nemmeno possiamo trasportare il bimbo ogni due giorni da casa all’ospedale: lo abbiamo fatto per un periodo ma partire alle 4 di notte in quelle condizioni è stato straziante”. Nella casa di accoglienza di Castel Giubileo hanno trovato supporto e umanità. Qui mio nipote ha ricominciato a sorridere: i volontari sono tutti disponibili, c’è anche chi lo aiuta a fare i compiti quando è in difficoltà. L’altro giorno è potuto uscire ed è rimasto affascinato dal negozio di giocattoli in cui lo hanno portato. Anche per noi familiari questo è un luogo fantastico, insostituibile: per il supporto logistico ma soprattutto per la vicinanza e la comprensione, in questa situazione che non auguro a nessuno di vivere anche una parola di conforto ti cambia la giornata”.
Fonte: http://montesacro.romatoday.it/altre/castel-giubileo-bambini-malati-sfratto-parlano-famiglie.html?