Roma | Funari: L’accoglienza va oltre l’ “emergenza freddo”
Articolo scritto il
7 Aprile 2022
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“Dare continuità ai progetti di accoglienza temporanei”. E questa l’indicazione che arriva al dipartimento politiche sociali dalla giunta
“Dal 1 aprile 2022 , giorno in cui tradizionalmente a Roma si chiudevano i centri per la cosiddetta ‘emergenza freddo’, abbiamo fatto in modo che non venissero chiusi i nuovi posti aperti a novembre per l' inverno, compresi quelli attivati con la collaborazione dei Municipi” ha annunciato l’assessora alle politiche sociali Barbara Funari. Sua è una direttiva firmata il 18 marzo, con la quale viene ribadita l’intenzione più volte espressa dal Campidoglio: andare oltre la logica “emergenziale”.
Per questo, oltre a trasferire risorse economiche ai municipi, cui sono andati 40mila euro per incrementare i posti letto a disposizione dei clochard, l’amministrazione cittadina ha dichiarato la volontà di “un ripensamento del cosiddetto piano freddo, con interventi strutturali” si legge nella direttiva in cui si ricordano anche le iniziative messe in campo per favorire l’autonomia delle persone senza fissa dimora. Dai colloqui all’orientamento alla formazione ed al lavoro, fino al sostegno nella produzione di documenti necessari ad accedere ad altre progettualità di inclusione sociale.
Ad inizio gennaio, grazie alla sinergia attivata con i municipi secondo un principio di accoglienza diffusa, la città ha potuto mettere a disposizione 337 posti letto alle persone senza fissa dimora. In alcuni casi con spazi a disposizione anche per i loro amici a quattro zampe. Il percorso intrapreso, finalizzato a garantire una maggiore autonomia e conseguentemente a consentire una vita più dignitosa, è destinato a non interrompersi.
“Quello che per anni qualcuno raccontava impossibile da fare diventa invece realizzabile con una semplice direttiva. C'è ancora tanto da migliorare, ed una riorganizzazione di tutto il sistema ha bisogno di tempo – ha sottolineato l’assessora capitolina – ma il primo obiettivo è chiaro: aumentare i luoghi di accoglienza in maniera diffusa in tutta la città e che siano aperti tutto l'anno”.
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