SFIDUCIA A MELUCCI, IL FRONTE PROGRESSISTA: “DOMANI DAL NOTAIO A DEPOSITARE LE NOSTRE 8 FIRME”


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18 Febbraio 2024


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DAI TERRITORI, NEWS


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Domani (lunedì 19 febbraio, ndr) andremo dal notaio, il cui nome stiamo decidendo insieme ai partiti dell’opposizione, per certificare, con le firme, le nostre dimissioni da consiglieri comunali”, dice spedito il dem Enzo Di Gregorio aprendo la conferenza stampa di questa mattina, domenica 18 febbraio, tenutasi in un’assolata e calda piazza Giovanni XXIII. Tutti presenti quelli del fronte progressista: c’era Con Taranto rappresentata da Giorgia Gira, il Pd con Enzo Di Gregorio e Lucio Lonoce, il Psi con Salvatore Mattia, il M5S con Mario Odone, Europa verde con Antonio Lenti e Luigi Boccuni, Luca Contrario di Una strada diversa.
Otto firme, dunque, sono in cassaforte se si tiene conto che c’è anche quella del consigliere comunale di Demos, Gianni Liviano. “Attendiamo – ha detto Di Gregorio – quelle delle opposizioni che invitiamo caldamente a recarsi domani dal notaio e porre fine, così, a questa amministrazione che è come la nave di Teseo il cui nocchiero cambiava in continuazione pezzi di legno fino a cambiare del tutto la nave. Come del resto ha fatto Melucci che ha cominciato col cambiare gli attori e il programma elettorale”. I tempi sono stretti. L’operazione va conclusa entro la giornata di lunedì 19 in modo da poter protocollare l’atto a palazzo di Città entro martedì 20 febbraio per poter decretare lo scioglimento del Consiglio comunale entro il 24 febbraio, termine ultimo per poter votare i prossimi 8 e 9 giugno in occasione delle elezioni Europee “e permettere – hanno detto all’unisono quelli del fronte progressista – ai cittadini di scegliersi una nuova amministrazione comunale”.
Tutti compatti, dunque, gli interventi successivi infatti sono stati tutti sulla stessa falsariga, nel dire che il sindaco Melucci non gode più della fiducia della maggioranza dei consiglieri eletti nel Consiglio comunale ma, soprattutto, che le grandi questioni che riguardano la città sono talmente importanti e determinanti che “non possono essere gestite da una amministrazione debole e instabile”.
Il dado è tratto, dunque, almeno per il fonte progressista. Adesso la palla passa nella metà campo del centrodestra dove Forza Italia ha già detto che l’unica via percorribile è depositare le firme dal notaio. Intanto domani a presentarsi davanti al notaio saranno Enzo Di Gregorio e Lucio Lonoce (Pd), Piero Bitetti e Stefania Fornaro (Con Taranto), Mario Odone (M5S), Antonio Lenti (Verdi Europa), Luca Contrario (Una strada diversa) e Gianni Liviano (Demos).
“Noi ci siamo – hanno ribadito i componenti del fronte progressista -. Aspettiamo gli altri consiglieri. È chiaro che chi non dovesse presentarsi si assumerà le responsabilità politiche e morali di questa decisione

Leggi anche il comunicato rilasciato dal Consigliere Demos Gianni Liviano:

"L’eterogenesi dei fini (avere obbiettivi in comune a partire da percorsi differenti), mi porta a porre anche la mia firma dal notaio.

L’obbiettivo è comune, e cioè liberare la città da un’amministrazione oggettivamente inadeguata, ma il percorso realizzato in questo anno e mezzo di consiliatura  con gli amici del partito democratico e con la rimanente parte del centro sinistra, è oggettivamente differente.

La mia è una scelta politica coerente che si è manifestata in maniera  chiara da subito e che è stata motivata solo da valutazioni politiche: il comparto 32, l’amiu, la perimetrazione del parco del mar piccolo, il senso di responsabilità con cui si interpreta il ruolo, il rispetto per le istituzioni e per le persone, la valorizzazione per meriti e non per appartenenze.  Quella degli amici del centro sinistra è una scelta maturata nell’ultimo periodo, indiscutibilmente accompagnata da pressioni baresi, e manifestata in questi  giorni  in maniera cruenta, con gli stracci che volano, con il fango che schizza e arriva su questioni personali che nulla  hanno a  che fare con la politica. E questo da parte delle stesse persone che fino a poche settimane fa erano forti  sostenitori di Melucci e ne decantavano ad ogni pie’ sospinto le sue geste e le sue (supposte) capacità.Nel percorso finora realizzato io non ho molto in comune con chi  fino all’altro giorno anche sui social accopagnava ogni suo pensiero con la scritta #amministrazionemelucci e ora si inveisce contro il sindaco rinnegando un recente passato che lo ha visto protagonista.Non dimentico che quando, da capogruppo indipendente del pd provavo a porre temi politici, le stesse persone che ora si ribellano contro Melucci, ne tessevano le lodi e gli garantivano, inveendo contro di me,  fedeltà eterna.

Ugualmente non mi appassiona l’idea di essere omologatore consapevole e non volontario, di scenari costruiti a Bari, e che vedano sin da ora la ripartizione di ruoli tra i partiti della coalizione  per trovare la quadra dei candidati sindaci nelle varie città.  Con queste parole non si intende chiudere la porta ad alcuno, ma semplicemente di provare a rimanere, come sempre, nell’alveo dell”onesta’ Intellettuale e della ricerca di verità.Nella stessa maniera non ho molto in comune con la politica quando diventa populismo e mera denuncia, nè tanto meno  con la cultura di destra.

Abbiamo storia e vissuti differenti.Per me la politica si basa sull’equilibrio, sul rispetto delle persone e sul senso di responsabilità. Per me la politica va oltre la denuncia e cerca le risposte ai problemi, avvalendosi delle competenze migliori e non dei piu’ fedeli come in questi anni è stato fatto.

Cio’ nonostante mi recherò dal notaio insieme alle altre sedici persone eventualmente disponibili e porro’ la mia firma perchè sono certo che non ci siano piu’ gli spazi politici di una ricomposizione della forte frattura esistente tra Melucci e la città di Taranto."

Da Oltreilfatto e CronacheTarantine

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